Loro1. Sorrentino alle prese con Berlusconi e con il fascino decadente del potere

di Emiliano Baglio 30/04/2018 ARTE E SPETTACOLO
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Loro 1, prima parte del nuovo film di Sorrentino, è a sua volta diviso in due sezioni ben distinte.

Per lo più a dominare la scena è Sergio Morra (Riccardo Scamarcio), la cui figura è modellata su quella di Gianpaolo Tarantini.

Insieme alla compagna Tamara (Euridice Axen) abbandonerà la natia Taranto per farsi strada a forza di droga e prostitute con lo scopo di raggiungere Lui, ovvero Berlusconi.

Sergio ci proverà anche grazie all’aiuto di Kira (Kasia Smutniak) alias Sabina Began mentre Tamara circuirà l’ex ministro Santino Recchia (Fabrizio Bentivoglio) che ricorda la figura di Sandro Bondi.

L’illuminazione per Sergio arriva durante una delle migliori scene del film, quando fa sesso con una ragazza e vede tatuato sulla sua schiena il volto di Berlusconi mentre gli Stooges pompano nelle casse a mille.

Se fosse tutto così il nuovo film di Sorrentino ci sarebbe da gridare al miracolo.

In ogni caso da qui in poi è una corsa folle che ha lo stesso ritmo delle droghe che i nostri protagonisti ingurgitano a quintali.

Sorrentino ha in mente il cinema di Scorsese (secondo noi soprattutto Casinò vista la presenza praticamente continua della colonna sonora a dare ritmo alla pellicola) ed ancora di più Spring Breakers di Harmony Korine.

Certo alle volte il ritmo inevitabilmente cala e ci sono momenti di stasi per non parlare di un uso del rallenty da denuncia, tuttavia stavolta Sorrentino governa la materia filmica senza eccedere nell’autocompiacimento.

Anche nei momenti più surreali, come la scena in cui una giovane ragazza viene esaminata prima di intrattenere un oscuro e potentissimo personaggio soprannominato Dio, il suo cinema appare molto più controllato, dominato da un rigore geometrico asettico e pulito.

In ogni caso questa prima parte ricorda la festa iniziale de La grande bellezza spalmata però lungo la quasi totalità della pellicola.

Ne esce fuori un film adrenalinico ed indiavolato con momenti altissimi e lampi di umorismo geniale come quando, durante la festa in Sardegna, compare dal nulla un dottore che spiega gli effetti dell’MDMA (altrimenti nota come ecstasy).

Poi improvvisamente proprio quella festa finisce, arriva l’alba e finalmente compare Berlusconi (Toni Servillo).

E qui comincia un altro film, molto più lento e melanconico.

Il Cavaliere viene dipinto come un uomo solo, estromesso tanto dal governo (è all’opposizione) quanto dalle sue aziende (oramai in mano ai figli).

Un uomo che ha una necessità quasi vitale di agire e che improvvisamente si ritrova senza niente da fare.

La sua capacità di affabulare oramai è buona giusto per intrattenere i nipoti, i suoi soldi non servono neppure per comprare un nuovo giocatore al Milan e la moglie Veronica Lario (Elena Sofia Ricci) non lo ama più.

Certo ancora ha qualche carta da giocare ed in un attimo può distruggere la vita e la carriera di Recchia che ha tentato di fargli le scarpe con l’aiuto di Cupa Caiafa (Anna Bonaiuto) alias Daniela Santanché.

Per il resto appare stanco e si limita a guardare da lontano le belle ragazze che Morra gli sventola sotto il naso.

Soprattutto, mentre i loro del titolo, si affannano a cercarlo e a bramarlo, Berlusconi appare sfuggente, innanzitutto allo stesso Sorrentino che appare quasi intimidito dalla sua figura, incapace di coglierlo e dipingerlo pienamente.

Ecco allora che accade qualcosa di stupefacente ed impensabile.

Loro 1 diventa un film sulla perdita del potere, sulla decadenza, sulla vecchiaia ed in definitiva (come forse tutto il cinema di Sorrentino), un film sulla morte.

La figura di Berlusconi ci restituisce un uomo fragile e al tramonto, colto mentre la sua stella svanisce, che ha il terrore di rimanere in solitudine quanto incapace di non essere sempre circondato da persone.

Persino il suo sorriso appare forzato e le sue continue battute assumono il gusto di una maschera grottesca.

L’impressione è che alla fine Sorrentino sia rimasto affascinato dal personaggio e sia finito anch’egli vittima di Berlusconi e per quanto possa apparire assurdo Loro 1 ha un tono di affetto che probabilmente mai nessuno potrebbe aspettarsi da un regista di sinistra ed assomiglia quasi ad una strana lettera d’amore.

Resta da vedere che strada prenderà il secondo capitolo.

Il trailer lascia intendere che proseguirà la via della melanconia, mentre l’ultima immagine di questo primo capitolo ci fa pensare che Berlusconi tornerà in sella e si darà alla pazza gioia.

Una cosa è certa nella descrizione che fa Sorrentino di questo mondo dominato da droga e prostitute, che siamo ancora dalle parti de Il divo  e che, per dirla con le parole del protagonista di quel film, il potere logora chi non ce l’ha.

 


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